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15/02/2004 0.40.31 La morte di Marco Pantani
In queste ore si stanno accavallando dichiarazioni sulla tragica scomparsa di Marco Pantani, voci diverse, alcune appropriate, altre meno, comunque tutte intrise di dolore o quanto meno di smarrimento. Tra tutte proponiamo un "lancio" dell'agenzia ANSA, di mezzanotte e diciannove minuti, che ripropone in sintesi la breve vita di questo importante personaggio dello sport mondiale:
"Come Fausto Coppi, nella vittoria e nella tragedia. Marco Pantani, nato a Cesenatico il 13 gennaio 1970, era noto ad appassionati del ciclismo e semplici amanti dello sport come il Pirata: quel soprannome l'aveva guadagnato per il coraggio e l'aggressività sui pedali, ma anche per la bandana portata in testa sulle tappe più dure. Il gesto di toglierla e gettarla alle spalle era per tutti il segnale dell' attacco. E l'immagine più nota è quella degli arrembaggi sulle montagne del Giro d'Italia 1998, il suo anno magico. In quella stagione infatti Pantani centrò l'accoppiata Giro-Tour, un'impresa riuscita prima d'allora a un solo italiano, Coppi appunto, nel '49 e nel '52. Il Giro l'aveva già vinto da dilettante nel '92; 14 volte maglia rosa e sei in gialla, 36 le sue vittorie da professionista. All'ultimo Giro d'Italia cui partecipò, quello 2003, si era qualificato quattordicesimo, mentre dal precedente si era ritirato. Ma la carriera agonistica del Pirata, che a Sydney aveva anche provato senza successo l'avventura olimpica, si era conclusa nel giugno scorso, con il ricovero in una clinica che ne aveva segnato il vero addio a ogni speranza di ritorno in gara".
(riproposizione integrale del testo delle 0.19 del 15 febbraio emanato dall'Agenzia ANSA)
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